
Acconciature Militari Femminili: il Sindacato Interviene per la Tutela della Salute delle Soldatesse
Libera Rappresentanza dei Militari, attraverso l’invio di una comunicazione ufficiale indirizzata allo Stato Maggiore dell’Esercito, ha sollevato una questione di grande rilievo riguardante le condizioni di lavoro e la salute del personale militare femminile: il regolamento sulle acconciature obbligatorie.
La normativa attuale impone infatti alle soldatesse di mantenere i capelli raccolti in modo ordinato e contenuto, senza che superino il bordo inferiore del colletto o ricadano sulla fronte oltre le sopracciglia. La prescrizione enfatizza l’adozione di acconciature a volume ridotto, con particolare riferimento allo chignon, ritenuto finora l’unica opzione accettabile.
Tale imposizione, tuttavia, sta generando conseguenze fisiche rilevanti. Già nel marzo 2021, nell’ambito del progetto “Ascolto Donna Soldato” promosso dalla Rappresentanza Militare, era stata avanzata la proposta di introdurre alternative più flessibili come la coda o la treccia. Oggi, l’uso prolungato dello chignon sta causando un incremento di problematiche di salute legate al cuoio capelluto, prima fra tutte l’alopecia da trazione — una condizione determinata dalla costante tensione sui follicoli piliferi che può portare a infiammazione, rottura del capello e danni irreversibili nei casi più gravi.
A queste si aggiungono cefalee frequenti e dolori cervicali, riconducibili al mantenimento forzato e prolungato di un’acconciatura innaturale. Le segnalazioni risultano particolarmente preoccupanti tra le soldatesse con lunga anzianità di servizio, le quali mostrano sintomi con maggiore intensità e, talvolta, senza possibilità di trattamento efficace.
Il nostro obiettivo è: aprire un confronto costruttivo per arrivare a un aggiornamento del regolamento che sia rispettoso dell’identità militare e del suo decoro ma che garantisca la tutela della salute di chi serve lo Stato con dedizione e sacrificio. Intanto, come sempre, noi ci siamo.
LRM. Al fianco di chi serve il paese. Sempre.